Flow
Pubblicazione animata
Flow DANZA E TRANCE
Ciclo di seminari tematici su danze tradizionali e trance
Flow
Etimologicamente, il termine “trance” (dal latino transire, passare oltre) indica uno stato transitorio, un passaggio, un contatto con un’altra realtà che apre alla possibilità di nuove percezioni. La trance, nelle sue innumerevoli forme - così poco conosciute ai giorni nostri e così ampiamente praticate nelle società tradizionali- apre infatti ad un altro mondo, che risponde al desiderio più antico e profondo dell’essere umano di cogliere ciò che sfugge alla soglia ordinaria dei sensi. Tra i diversi mezzi per raggiungere questo “stato altro”, la danza – intesa come forma di meditazione attiva- ed il ritmo costituiscono strumenti privilegiati, anticamente utilizzati come intermediari tra il mondo spirituale e quello degli uomini. I rituali terapeutici delle diverse tradizioni, infatti, erano spesso incentrati su questi potenti strumenti di mediazione, attraverso i quali la persona veniva accompagnata “fuori da sé” in un percorso di guarigione e di incontro con entità invisibili. Che si tratti di spiriti, divinità, archetipi o parti di sé, ciò che conta è il livello di consapevolezza profonda che, attraverso questo canale, è possibile raggiungere. improvvisamente ha aperto un “altrove” ricco di senso e di possibilità.
Dopo anni di studio e di ricerca, il desiderio da cui questo percorso muove è quello di condividere l’esperienza con chiunque si senta, in qualche modo, chiamato a scendere in profondità ed al contempo elevarsi, cercare fuori per trovare dentro (o viceversa), conoscersi e riconoscersi nell’altro, ritrovare il proprio potenziale creativo e le infinite possibilità che porta con sé. Senza la pretesa - né la volontà –di riprodurre stati di estasi o possessione tipici di alcune tradizioni iniziatiche, l’esperienza proposta mira a sottolineare come, attraverso la danza intesa quale strumento di meditazione dinamica, ciascuno abbia la possibilità di raggiungere e nutrire una parte profonda di sé, in uno stato ampliato di coscienza che trascende la soglia ordinaria. Attraverso un primo ciclo di incontri a cura di esperte/i delle diverse tradizioni, esploreremo insieme la dimensione simbolica e rituale propria di ciascuna cultura, al fine di sperimentare gli effetti ed i benefici che gli stati ampliati e modificati di coscienza (se opportunamente indotti) comportano per la persona, nella sua integrità corpo-mente, e nella relazione con l’altro. Per partecipare agli incontri non è richiesta alcuna preparazione specifica, il livello è unico ed accessibile anche a chi è alla prima esperienza nell’ambito della danza.
«La danza eseguita durante la cura è la tarantella, cioé la danza della piccola taranta. Il tarantato, colui che è stato morso, diventa danzando il ragno che lo ha morso, e al tempo stesso lo calpesta e lo schiaccia col piede che danza: questa valenza d’identificazione combattente costituisce il carattere fondamentale del tarantismo come cura. Chi danza si fa ragno: lo imita, striscia al suolo o cammina carponi, s’arrampica, fila la tela, salta ma al tempo stesso è impegnato agonisticamente contro il ragno che lo possiede…» (Ernesto De Martino) Durante il laboratorio approfondiremo alcuni aspetti legati alla ritualità, alla simbologia, al mito della Taranta nelle sue diverse declinazioni. Ripercorreremo insieme le parti salienti del rito, dedicando particolare attenzione all’esplorazione musicale, al richiamo di oggetti d’uso quotidiano, alla valenza dei colori, all’efficacia simbolica di un rituale complesso che affonda le sue origini nell’antichità. Non è richiesta alcuna specifica competenza tecnica né teorica: il laboratorio è adatto a chiunque voglia sperimentare la pizzica-pizzica ad un livello più profondo di quello puramente ludico. Flow TARANTISMO E RINASCITA
L’approccio al lavoro sarà prevalentemente esperienziale, tuttavia non mancheranno momenti di approfondimento e di confronto e, per chi lo desidera, verrà fornita una bibliografia di riferimento. Si consiglia un abbigliamento comodo, adatto anche al lavoro a terra (parquet). Flow TARANTISMO E RINASCITA
Erika Valentini Danzamovimentoterapeuta diplomata presso la Scuola di Arti Terapie diretta da Vincenzo Bellia, mediatrice artistica in formazione presso l’Atelier du Geste Rythmé di Parigi diretto da France Schott-Billmann, conduce gruppi di danzamovimentoterapia in ambito clinico e nelle relazioni di aiuto. Danzatrice e insegnante di danze del sud Italia per varie compagnie artistiche, partecipa in qualità di docente ai principali festival europei e a diversi atelier di danze tradizionali, in Italia e all’estero ( Francia, Inghilterra, Portogallo, Florida, Israele). Ricercatrice nell'ambito delle danze e delle musiche popolari, da diversi anni studia la funzione terapeutica del ritmo nelle culture tradizionali, con particolare riferimento al Tarantismo e al fenomeno della trance nelle danze rituali dell’Africa occidentale.
Erika Valentini Dopo aver conseguito il diploma di Istruttore fitness, si specializza nella preparazione atletica funzionale dei danzatori, attingendo alle tecniche base di Pilates, Dancers’s Workout, Core Stability e P.H.A. ( Peripherial Heart Action). Di formazione prevalentemente jazz-contemporanea, studia tecniche di perfezionamento jazz con il coreografo Alberto Rossi. Intraprende lo studio del flamenco presso l’Accademia Arte y Flamenco di Torino diretta da Monica Morra. Approfondisce lo studio della danza sufi con i maestri Indira Melloul (Francia) e Ziya Azazi (Turchia). Approda alla danza verticale quale canale preferenziale di ricerca e sintesi di esperienze e stili coreutici, approfondendone lo studio con Wanda Moretti. Responsabile di diversi progetti di ricerca nelle arti terapie e nelle terapie assistite da animali, collabora con strutture socio-assistenziali in Italia e all’estero.
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